DISTANCIAS

La vida es un juego caprichoso de proximidades y lejanías. Un desconocido se vuelve cercano en un instante, mientras alguien amado desde siempre se disuelve en la bruma del tiempo sin que sepamos bien por qué. Nos pasamos la existencia midiendo la cercanía con parámetros inciertos, sin notar que la lejanía no siempre es cuestión de espacio, sino de piel, de alma y … de intención.
Hay distancias que engañan, espejismos en la vastedad de lo cotidiano. Manos que se buscan y no se alcanzan, manos próximas que no aprietan. La goma invisible que une y separa se estira sin romperse, oscilando entre la presencia y la ausencia, entre el querer y el no atreverse.
Cada día se erigen muros con materiales intangibles: un miedo antiguo, una sombra de orgullo, la prisa disfrazada de desinterés. Se alzan con gestos suaves o bruscos, con silencios que no duelen, pero pesan, con palabras suspendidas en el límite de lo dicho y lo callado. Nos volvemos arquitectos de la soledad, erigiendo barreras sin preguntarnos el motivo.
Nos movemos con cautela, como si la ternura debiera dosificarse, como si la cercanía fuese un riesgo y no un regalo. Pero entre dos, siempre hay alguien que siente más, que se atreve antes, que ve lo invisible donde el otro duda o no quiere ver. Estamos tan habituados a desconfiar que a veces nos negamos la belleza de lo sencillo, la transparencia de lo que no pide nada más que amar. Y así, el anhelo queda atrapado en la superficie, disfrazado de indiferencia, convertido en eco de algo que nunca llega a pronunciarse.
Pero si nos atreviéramos a deshilvanar la trama de lo que creemos distinto, si escarbáramos bajo las apariencias, hallaríamos la misma raíz. El mismo hambre de calidez en una mirada compartida, el mismo deseo de descanso en unos brazos que nos sostengan entre firmeza y dulzura, la misma búsqueda de un rincón desde donde ver las estrellas sin sentirnos perdidos ante la inmensidad. Levantar la mano, agarrar una, brindarte su luz y la mía.

Piénsalo… Quizás no haya tanta distancia entre nosotros. Quizás, sin saberlo, ya estamos al lado o… quizás no.

(Microcuento by LV)

Traducción italiano:

DISTANZE

La vita è un gioco capriccioso di vicinanze e lontananze. Uno sconosciuto diventa improvvisamente familiare, mentre qualcuno amato da sempre si dissolve nella nebbia del tempo senza che riusciamo a capirne il perché. Passiamo l’esistenza a misurare la vicinanza con parametri incerti, senza accorgerci che la lontananza non è sempre una questione di spazio, ma di pelle, di anima e… di intenzione.

Ci sono distanze che ingannano, miraggi nell’immensità del quotidiano. Mani che si cercano e non si trovano, mani vicine che non stringono. L’elastico invisibile che unisce e separa si tende senza spezzarsi, oscillando tra la presenza e l’assenza, tra il desiderio e il timore di osare.

Ogni giorno si erigono muri fatti di materiali impalpabili: una paura antica, un’ombra d’orgoglio, la fretta travestita da disinteresse. Si innalzano con gesti lievi o bruschi, con silenzi che non feriscono ma pesano, con parole sospese sul confine tra il detto e il taciuto. Diventiamo architetti della solitudine, erigendo barriere senza chiederci il motivo.

Ci muoviamo con cautela, come se la tenerezza dovesse essere dosata, come se la vicinanza fosse un rischio e non un dono. Ma tra due, c’è sempre qualcuno che sente di più, che osa prima, che vede l’invisibile dove l’altro dubita o si rifiuta di vedere. Siamo così abituati a diffidare che a volte ci neghiamo la bellezza della semplicità, la trasparenza di ciò che non chiede altro che amare. E così, il desiderio rimane intrappolato in superficie, travestito da indifferenza, trasformato nell’eco di qualcosa che non viene mai pronunciato.

Eppure, se avessimo il coraggio di disfare la trama di ciò che crediamo diverso, se scavassimo sotto le apparenze, troveremmo la stessa radice. La stessa fame di calore in uno sguardo condiviso, lo stesso desiderio di riposo tra braccia che ci sostengano con fermezza e dolcezza, la stessa ricerca di un angolo da cui guardare le stelle senza sentirci persi di fronte all’immensità. Alzare la mano, afferrarne una, offrirti la sua luce e la mia.

Pensaci… Forse la distanza tra noi non è poi così grande. Forse, senza saperlo, siamo già vicini o… forse no.

(Micro-racconto by LV)