Personas de bien: una forma de estar en el mundo

He estado pensando estos días en qué mensaje quería transmitir esta Navidad.
Me detuve a reflexionar sobre aquello que, en el imaginario común, es la esencia de estas fiestas: la alegría de los niños, el árbol, la familia reunida alrededor de una mesa, los detalles…
E imaginaba la escena entre luces y brilli brilli.
Hace años que comprendí que nada de eso, por sí solo, explica lo que sentimos y vivimos en estas fechas.

Lo que verdaderamente los distingue no está en los rituales ni en las formas, sino en lo que nació entonces, con la venida de nuestro Señor,
y ha seguido transmitiéndose a lo largo del tiempo: una manera de mirar, de amar y de estar en el mundo.
Un legado silencioso que ha atravesado generaciones y que hoy pervive en las personas de bien. En quienes han entendido que el amor no es un destino al que se llega, sino una forma de caminar la vida. Y aquí la mayor dedicatoria que este quiero hacer… justamente a ellas.

A quienes, con pequeños gestos cotidianos, hacen la diferencia.
A quienes no se rinden a la fealdad de la vida ni se endurecen para sobrevivir.
A quienes acogen, abrazan, sostienen. Esparcen Amor por dondequiera que vayan.
A quienes no te dejan a la intemperie en un tiempo en el que la soledad arrasa, no solo estas fechas, sino la vida misma de tantos seres humanos.

Personas que crean una red de almas: una que te sostiene en las caídas
y te eleva en los triunfos.

Personas honestas, trabajadoras, luchadoras.
Personas que aman sin cálculo, que se entregan sin reservas, que creen incluso cuando resulta difícil.
Personas que llegan a tu vida para quedarse y que no se limitan a verte, sino que saben mirarte de verdad.

A ellas quiero dedicar este escrito; y también me lo dedico a mí, porque sé que formo parte de ellas.

Y… a quienes aún no viven desde esa liviandad del alma y se han endurecido o se han perdido en el camino, no les brindo reproches ni distancia.
Les deseo volver al centro de su ser, reconectar con aquello con lo que todos nacemos y que en algún momento conocemos con claridad,
antes de olvidarlo, arrastrados por constructos ajenos a nuestra esencia verdadera.

Sé que a veces puedo parecer utópica.
Sé que el mal existe y que hay personas que eligen otros caminos.
No lo ignoro. Vivo yo también la realidad de este mundo. Las personas de bien la sentimos en nuestras carnes.
Pero creo en un movimiento de bondad, en personas de buena fe —y no hablo de religión— que permanecen, que sostienen y que siguen haciendo habitable el mundo. Lo hacen sin duda mejor.

Así que, Feliz Navidad a «buenos y malos».
Especialmente a los que amo y a quienes se detienen a verme, con todas mis humanas imperfecciones y, desde esa mirada amorosa, me hacen parte de su vida, permitiendo que el espíritu de la Navidad permanezca en mí cada día del año.

Nos vemos en 2026.
Sed felices.

Persone perbene: un modo di stare al mondo

In questi giorni ho riflettuto a lungo su quale messaggio volessi trasmettere questo Natale.
Mi sono soffermata su ciò che, nell’immaginario comune, rappresenta l’essenza di queste feste:
la gioia dei bambini, l’albero, la famiglia riunita attorno a una tavola, i piccoli gesti, i dettagli…
E immaginavo la scena, tra luci e brilli brilli.

Da anni ho compreso che nulla di tutto questo, da solo, riesce davvero a spiegare ciò che sentiamo e viviamo in questi giorni.
Ciò che li distingue veramente non risiede nei rituali né nelle forme,
ma in ciò che è nato allora, con la venuta di Nostro Signore,
e che si è trasmesso nel tempo:
un modo di guardare, di amare e di stare al mondo.

Un’eredità silenziosa che ha attraversato le generazioni
e che oggi vive nelle persone perbene.
In coloro che hanno compreso che l’amore non è una meta da raggiungere,
ma un modo di camminare nella vita.
Ed è proprio a loro che desidero dedicare questo scritto.

A coloro che, con piccoli gesti quotidiani, fanno la differenza.
A coloro che non si arrendono alla bruttezza della vita
né si induriscono per sopravvivere.
A coloro che accolgono, abbracciano, sostengono.
Che diffondono Amore ovunque vadano.
A coloro che non ti lasciano all’addiaccio
in un tempo in cui la solitudine dilaga,
non solo in queste feste, ma nella vita stessa di tanti esseri umani.

Persone che creano una rete di anime:
una rete che ti sostiene nelle cadute
e ti solleva nei momenti di successo.

Persone oneste, laboriose, combattive.
Persone che amano senza calcolo, che si donano senza riserve,
che continuano a credere anche quando è difficile.
Persone che entrano nella tua vita per restarvi
e che non si limitano a vederti,
ma sanno davvero guardarti.

A loro dedico questo scritto;
e lo dedico anche a me stessa,
perché so di farne parte.

E… a coloro che ancora non vivono con questa leggerezza dell’anima,
che si sono induriti o smarriti lungo il cammino,
non offro rimproveri né distanza.
Auguro loro di tornare al centro del proprio essere,
di riconnettersi con ciò con cui tutti nasciamo
e che, in qualche momento, conosciamo con chiarezza,
prima di dimenticarlo,
trascinati da costrutti estranei alla nostra vera essenza.

So che a volte posso sembrare utopica.
So che il male esiste
e che ci sono persone che scelgono altre strade.
Non lo ignoro.
Anch’io vivo la realtà di questo mondo.
Le persone perbene la sentono sulla propria pelle.

Eppure credo in un movimento di bontà,
in persone di buona fede — e non parlo di religione —
che restano, che sostengono
e che continuano a rendere il mondo un luogo abitabile.
Senza dubbio, lo fanno migliore.

Perciò, buon Natale a “buoni e cattivi”.
In modo speciale a coloro che amo
e a chi si ferma a guardarmi,
con tutte le mie umane imperfezioni,
e da quello sguardo amorevole mi accoglie nella propria vita,
permettendo allo spirito del Natale
di restare in me ogni giorno dell’anno.

Ci vediamo nel 2026.
Siate felici.