❝Lo que no se puede falsificar❞: Sobre el lujo, la impunidad y el desprecio por el esfuerzo. - Loredana Vitale
Falsificar no es solo copiar: es sostener un sistema injusto y despreciar el esfuerzo. El lujo verdadero nace de la autenticidad.
falsificazioni lusso, autenticità, etica creativa, voce originale, Loredana Vitale, creatividad, unicidad, ética, imitaciones, falsificaciones, original, Siente el Lujo, Lusso, Opinion Leader
351024
post-template-default,single,single-post,postid-351024,single-format-standard,eltd-cpt-2.4,gllr_moose,ajax_fade,page_not_loaded,,moose child-child-ver-1.0.0,moose-ver-3.6, vertical_menu_with_scroll,smooth_scroll,blog_installed,wpb-js-composer js-comp-ver-7.7.2,vc_responsive

❝Lo que no se puede falsificar❞: Sobre el lujo, la impunidad y el desprecio por el esfuerzo.

Cada año, las falsificaciones cuestan al sector del lujo español, para poner este País de ejemplo, más de 5.700 millones de euros y la destrucción de unos 45.000 empleos. Pero el daño más profundo no es económico: es simbólico.
Una falsificación no es solo una copia ilegítima; es sostener un sistema mafioso y explotador. Es una renuncia. Una forma de pasar por encima de todo lo que da valor a un objeto: el saber hacer, la historia, la intención. Falsificar es despreciar lo auténtico y reemplazarlo por las apariencias.

Esa misma lógica se reproduce — de forma mucho más sutil, pero igual de preocupante — en el ámbito intelectual y creativo. Lo he vivido muchas veces.

 

Desde que publiqué Siente el Lujo, y casi con cada nuevo artículo, he visto cómo mis ideas, mis palabras, incluso mis estructuras, eran reutilizadas sin permiso ni reconocimiento. No se trata solo de coincidencias. Se trata de una apropiación: alguien toma tu mirada, la reformula mínimamente, la lanza como suya y además, en muchos casos, obtiene reconocimiento por ello.

Lo que muchos no comprenden es todo lo que hay detrás de un libro o un artículo: años de formación, lectura, observación, entrevistas, pensamiento. Tiempo. Esfuerzo. Disciplina… y, lo más importante: una perspectiva que solo puede tener quien ha vivido, pensado y sentido con profundidad una temática.
Porque si bien es cierto que todo está inventado, es imposible coincidir en la mirada exacta.
Solo una persona — con su formación, su estilo, su trayectoria vital, su sensibilidad — puede conectar ideas de una manera determinada, y esa manera es única.
La creatividad, la innovación, la capacidad de ver o decir algo de forma irrepetible: eso es lo que realmente se copia. No el contenido, sino la originalidad.

Podríamos decir que este fenómeno responde, en parte, a lo que la psicología llama efecto Dunning-Kruger: cuanto menos se sabe de un tema, más seguridad se tiene al hablar de él. Por eso, resulta curioso como quienes reproducen lo que han leído o visto en otros, lo hacen con tal convencimiento que acaban por parecer los autores legítimos. Lo presentan como propio — a veces sin ni siquiera entenderlo del todo — y, aun así, logran que otros lo crean, lo aplaudan y lo “compren”. Como si el simple acto de repetir bastara para tener razón. Como si la apropiación bastara para tener mérito. Como si dijeran, sin decirlo: “porque yo lo valgo”.

Quizás estos personajes, tenga mejor posicionamiento en social medias o social, incluso medios para darse a conocer, pero le falta lo importante, la capacidad de crear. Como le ocurre a los que falsifican bolsos.

Repetir no es crear. Imitar no es comprender. Copiar sin citar no es inspiración: es falta de ética. Vender la copia de un producto de otros es una ilegalidad como la copa de un pino.

Lo más doloroso no es solo que esto ocurra. Es que, en muchos casos, no tiene consecuencias. Porque basta con cambiar un par de palabras, reorganizar los párrafos, camuflar la intención… y ya nadie puede defender su autoría. La ley lo permite. Y el entorno lo normaliza. Referente a las imitaciones en el lujo, a pesar de que la industria luche contra esta lacra, muchos compran estos productos fraudulentos, sin tener el mínimo conocimiento de las mafias e injusticias que están sosteniendo.

Por eso, cuando hablamos de lujo, no deberíamos limitarnos a hablar de objetos.
El lujo auténtico tiene que ver con procesos que no se improvisan. Con una identidad que no se puede simular. Con un respeto profundo por aquello que no se ve, pero que da sentido a todo lo demás.

Y, en ese sentido, hay algo que sigue sin poder falsificarse:
la voz propia.
Lo que se construye desde la verdad.
Lo que no se repite porque nace de dentro, de una creatividad y mirada única.

Lo siento “falsificadores”, contra estos elementos, perdéis el juego por goleada.

 

 

 

 

Imagen: variacionxxi.com
sienteellujo.com

…………………

❝Ciò che non si può falsificare❞
Sul lusso, l’impunità e il disprezzo per l’impegno.

Ogni anno, le falsificazioni costano al settore del lusso spagnolo, tanto per fare un esempio concreto, oltre 5,7 miliardi di euro e la distruzione di circa 45.000 posti di lavoro. Ma il danno più profondo non è economico: è simbolico.

Una falsificazione non è solo una copia illegittima; è il sostegno a un sistema mafioso e sfruttatore. È una rinuncia. Un modo per calpestare tutto ciò che dà valore a un oggetto: il saper fare, la storia, l’intenzione. Falsificare significa disprezzare l’autenticità e sostituirla con le apparenze.

Questa stessa logica si riproduce — in modo molto più sottile, ma altrettanto preoccupante — nell’ambito intellettuale e creativo. L’ho vissuto molte volte.

Da quando ho pubblicato Sente il Lusso, e quasi con ogni nuovo articolo, ho visto come le mie idee, le mie parole, perfino le mie strutture, venivano riutilizzate senza permesso né riconoscimento. Non si tratta solo di coincidenze. Si tratta di appropriazione: qualcuno prende il tuo sguardo, lo riformula minimamente, lo rilancia come proprio e, in molti casi, ottiene persino riconoscimento.

Ciò che molti non comprendono è tutto quello che c’è dietro un libro o un articolo: anni di formazione, letture, osservazione, interviste, pensiero. Tempo. Impegno. Disciplina… e, soprattutto: una prospettiva che può avere solo chi ha vissuto, pensato e sentito in profondità una tematica.

Perché, anche se tutto è già stato inventato, è impossibile coincidere nello stesso sguardo. Solo una persona — con la sua formazione, il suo stile, il suo percorso di vita, la sua sensibilità — può connettere idee in un certo modo, e quel modo è unico. La creatività, l’innovazione, la capacità di vedere o dire qualcosa in modo irripetibile: è questo che viene veramente copiato. Non il contenuto, ma l’originalità.

Potremmo dire che questo fenomeno corrisponde, in parte, a ciò che la psicologia chiama effetto Dunning-Kruger: meno si sa di un argomento, più si è sicuri nel parlarne. E così, è curioso vedere come chi riproduce ciò che ha letto o visto in altri, lo faccia con tale convinzione da sembrare addirittura l’autore legittimo. Lo presenta come proprio — a volte senza nemmeno averlo compreso del tutto — e riesce comunque a far sì che gli altri ci credano, lo applaudano e lo «comprino». Come se bastasse ripetere per avere ragione. Come se bastasse appropriarsi per avere merito. Come se stessero dicendo, senza dirlo: «perché io valgo».

Forse questi personaggi hanno un miglior posizionamento nei social o maggiori mezzi per farsi conoscere, ma manca loro ciò che conta: la capacità di creare. Come accade a chi falsifica le borse.

Ripetere non è creare. Imitare non è comprendere. Copiare senza citare non è ispirazione: è mancanza di etica. Vendere la copia di un prodotto altrui è un’illegalità grande come una casa.

Ciò che fa più male non è solo che tutto questo accada. È che, in molti casi, non ci siano conseguenze. Basta cambiare qualche parola, riorganizzare i paragrafi, camuffare l’intenzione… e nessuno può più difendere la propria paternità. La legge lo permette. E l’ambiente lo normalizza. In riferimento alle falsificazioni nel lusso, nonostante l’impegno del settore per combattere questa piaga, molti acquistano prodotti fraudolenti senza avere la minima idea delle mafie e delle ingiustizie che stanno alimentando.

Per questo, quando parliamo di lusso, non dovremmo limitarci a parlare di oggetti. Il vero lusso ha a che fare con processi che non si improvvisano. Con un’identità che non si può simulare. Con un rispetto profondo per ciò che non si vede, ma che dà senso a tutto il resto.

E, in questo senso, c’è qualcosa che continua a non poter essere falsificato: la voce autentica. Ciò che nasce dalla verità. Ciò che non si ripete perché nasce da dentro, da una creatività e uno sguardo unici.

Mi dispiace, cari «falsificatori»: contro questi elementi, perdete alla grande.

 

No Comments

Sorry, the comment form is closed at this time.